Gabriel Garcia Marquez nel suo libro “Cent’anni di solitudine”, fa ritrovare ad uno dei personaggi,
mentre vaga per il deserto, il gigantesco relitto di un galeone spagnolo. Inusuale altrove, ma del tutto comune da queste parti!
 

   

  La zona costiera comprende anche la depressione della Dancalia, un’area desertica e inospitale, ma intrisa di un fascino difficilmente eguagliabile.
Il paesaggio è dominato da promontori, vulcani, crateri e paesaggi lunari. Qui vivono popolazioni dedite al nomadismo. Badda, villaggio Afar, è posto a 500 metri sotto il livello del mare.
   
   
 
La parola “Eritrea” è di origine greca e significa “Rosso”, come il nome del suo mare dalle acque tiepide nelle quali tuffarsi per godere il magnifico spettacolo della danza di pesci multicolori.
L’arcipelago delle Dahlak, da esplorare con i sambuchi, tipiche imbarcazioni locali costruite con legno leggerissimo e senza ricorrere all'uso delle viti, è il paradiso tropicale dell’Eritrea.
350 isole offrono spiagge incantevoli e limpide acque dove immergersi e scoprire il mondo sommerso del Mar Rosso, tra coralli e relitti subacquei.
 
 
 
Prima di trovarsi nel nulla, non lontano dall'oasi di Foro, si trovano le rovine di Adulis, ormai pochi sassi tra le pietre laviche, ma uno dei luoghi più grandiosi dell’antichità africana in epoca pre-cristiana.
             
Tra gli animali che vivono comunemente in Eritrea sono presenti il gatto selvatico, la lepre abissina, lo sciacallo della gualdrappa, lo sciacallo comune, il facocero e la gazzella di Soemmering, oltre a più di 500 specie di uccelli.
 

    Più raramente si possono avvistare elefanti, leoni, antilopi e coccodrilli. Nel Mar Rosso vivono, oltre ai meravigliosi coralli, dugonghi e tartarughe marine.  
 
             
     
Asmara, la capitale, nome d’origine, Arbate Asmere, ovvero “quattro villaggi”, quelli fondati da alcuni pastori nel lontano XII secolo. Ai tempi della colonia italiana era una cittadina elegante ed ha ancora negozietti con qualche pretesa. Il punto magico per osservare la città è il frenetico Caravanserraglio, il punto di approdo del commercio, e il mercato con i botteghini carichi di spezie dove le donne macinano il berberè.
     
Massawa, affacciata sulle spiagge del Mar Rosso, con le sue stradicciole, i minareti, le case basse , i palazzi dalle tinte delicate e le verande di legno, rievoca la dolcezza delle città orientali.
Le vecchie abitazioni coloniali, con le persiane di legno traforate, creano un'atmosfera di mistero.
 
   
Keren è la terza città del paese, un importante crocevia commerciale tra l'altopiano e il bassopiano eritreo.
 Il mercato nel quartiere antico è il miglior riassunto della vivacità e del colore dei gruppi etnici eritrei.
  I portici del centro, ospitano le botteghe di artigiani argentieri che intrecciano delicate filigrane.
               
             
 
Nella capitale è rimasto un tocco di Italia nei nomi dei locali: Cinema Impero, Bar Roma, Bar Alfa Romeo...
             
               
               
Il Museo Nazionale, che era la residenza dell'Imperatore, ospita reperti archeologici delle civiltà antiche che qui vi stazionarono.
 
       
         
     
   
 
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